Female Skills – Leva innovativa per organizzazioni e territori
Prende avvio il prossimo 25 luglio il progetto FEMAL SKILLS – Leva innovativa per organizzazioni e territori. Coordinato da UNISEF, società di formazione di Confindustria Veneto Est, il percorso a cui ho il piacere di contribuire, coinvolgerà nei prossimi 18 mesi l’intera provincia di Treviso e i suoi protagonisti in un viaggio verso l’equità.
Il primo incontro è occasione per presentare il progetto e le opportunità che offre a persone e imprese, istituzioni, associazioni e reti territoriali.
La disparità di genere è così forte che l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite dedica al suo superamento un obiettivo specifico, il quinto tra i 17 fissati per costruire un nuovo modello di società.
Il rapporto dell’ONU, The gender snapshot 2022, evidenzia che serviranno 300 anni per raggiungere la piena uguaglianza tra uomini e donne a livello globale.
In Europa, l’indice Eige (European Institute for Gender Equality) rivela che il processo è lento, nonostante siano molte le norme a tutti i livelli. Sempre nel 2022, la media di tutti i paesi è di 68 punti su 100 e negli ultimi 10 anni ne abbiamo guadagnati solo 5,5. La Svezia è in testa con 83 punti e l’Italia nella fascia bassa della classifica con 64. A Treviso la situazione non è diversa.
Assieme ad una marginalizzazione delle donne nel mondo del lavoro e nella vita pubblica, ad essere trascurate e messe da parte sono le qualità del femminile.
Le qualità umane, morbide, le soft skills … quelle tanto celebrate nelle teorie e tanto importanti nella vita vera di persone e organizzazioni … sono ancora e spesso considerate deboli e inefficaci nei ruoli di leadership, anche dalle donne.
Un effetto collaterale molto importante e poco consapevole. “Solo” cultura, che si traduce in azioni concrete e poi in numeri, quelli del gender gap.
La filosofia alla base del progetto Female Skills accoglie la visione proposta dal programma Antigone.
Il progetto Antigone_femminile e innovazione, che sto curando con passione, è frutto di una ricerca sul campo, di una specifica pratica professionale e della sperimentazione concreta, raccontata e applicata in questi ultimi tre anni.
L’idea è proprio quella di evidenziare il valore e gli impatti positivi delle qualità del femminile, in particolare l’innovazione che possono stimolare nella società, nei modelli organizzativi, fino alla realizzazione di prodotti e servizi.
Questa nuova progettualità approvata dalla Regione Veneto nell’ambito del bando P.A.R.I. – Progetti e Azioni di Rete Innovativi per la parità e l’equilibrio di genere, si concentra su Diversity e modelli organizzativi, allarga la proposta al piano istituzionale e ad un intero territorio.
Sarà occasione per approfondire e diffondere questi temi, ancor di più per costruire assieme a persone e imprese, istituzioni, associazioni e reti territoriali un’idea condivisa e fertile per la provincia di Treviso.
L’incontro di presentazione è un momento significativo per proporre senso, obiettivi e azioni previste e lanciare una prima ricognizione di bisogni e desideri sulla parità di genere.
L’invito è rivolto a tutti coloro che hanno a cuore questo tema, per conoscere il progetto e le opportunità che offre:
- Possibilità di partecipazione diretta, dalle azioni di sistema alla formazione
- Segnalazione di esigenze e buone pratiche per costruire e sperimentare un nuovo modello organizzativo capace di valorizzare la diversità
- Contributo alle attività, anche attraverso l’adesione alla rete di partner
Programma _ 25 luglio, ore 11-13, online
Partecipazione gratuita, iscrizione obbligatoria: vai al form online.
- Saluti istituzionali
- Presentazione progetto
- Interventi tematici
– Sabrina Fantini, Innovazione: femminile plurale
– Arianna Silvestrini, Perché la questione donna è attuale
- Panoramica delle azioni di progetto
- Prima ricognizione di bisogni e aspirazioni
- Dibattito e confronto
La buona riuscita del progetto, così come la meta ambiziosa dell’equità di genere, necessaria sul piano dei diritti e di uno sviluppo davvero sostenibile,
sono possibili se riusciamo a riconoscere e attivare il potenziale delle qualità femminili, oggi ancora dormiente.
Il cambiamento è prima di tutto culturale.
Ha bisogno della tutela dei diritti e di condizioni favorevoli ad una maggiore partecipazione delle donne ai ruoli di leadership.
Più ancora ha bisogno di nuove narrazioni, di consapevolezza del valore che le donne e il femminile possono offrire al mondo del lavoro e alla comunità, di strumenti concreti per proporre questa visione con autenticità e autorevolezza.
Alle artiste e agli artisti propongo un invito speciale a questo progetto.
In questo viaggio di trasformazione culturale verso l’equità possiamo farci aiutare dall’arte, avanguardia dell’innovazione.
L’arte è capace di ispirare, proporre visioni, accompagnarci a maturare sentimenti e valori con modalità più profonde e più rapide di quelle puramente cognitive.
Uno dei miei desideri è proprio trovare uno spazio per proporre questa possibilità.
Lo scatto fotografico arriva dalla Biennale Arte 2022, un esempio di come il femminile può favorire il cambiamento, fare spazio al diverso, da cui sempre arriva l’innovazione.
La curatrice Cecilia Alemani, prima donna nella storia dell’esposizione internazionale, ha dato spazio alle minoranze in tutte le sue declinazioni – culture, etnie, tendenze meno conosciute e all’universo femminile – riflettendo la ricchezza e la forza della diversità e proponendo un viaggio di nuove armonie, alla fine del quale non ci sono sconfitti, ci sono nuove alleanze.
L’opera di Simone Light è una dedica al corpo femminile e alle donne nere, dentro il ciclo di arte relazionale che mette al centro bellezza, comunità e cura.