Regine, Cenerentole, Belle addormentate
Nel 2021 abbiamo dedicato qualche mese a esplorare sul campo la leadership femminile e il suo impatto sull’innovazione.
Attraverso la ricerca del progetto Antigone, abbiamo ascoltato la voce delle donne per raccogliere il loro punto di vista e ora condividiamo gli esiti, in questo articolo e con incontri che siano occasione di confronto.
E’ una ricerca qualitativa, che restituisce una fotografia della relazione tra femminile e innovazione, interessante per le imprese e per le donne che ci lavorano.
Visione olistica, creatività, ascolto, condivisione, gentilezza, intuizione, etica: sono le qualità del femminile che fanno bene all’innovazione. Quelle che abbiamo individuato con la ricerca.
Non sono caratteristiche esclusive delle donne, sono competenze morbide, trasversali, raccontate dalle scienze umane come qualità del femminile (presenti in ogni persona). Culturalmente sono attribuite maggiormente alle donne e nel mondo del lavoro vengono tendenzialmente trascurate. Nonostante siano molto celebrate nelle teorie su leadership e management.
La prima evidenza che la ricerca restituisce è la poca consapevolezza, sulle qualità del femminile e ancor di più sugli effetti che producono, nella vita professionale e delle organizzazioni, nei processi di innovazione.
Anche da parte delle donne, sono qualità considerate preziose per lo più dal punto di vista personale, che aiutano a migliorare la relazione con sé e con gli altri, magari spendibili anche al lavoro, senza comprendere fino in fondo come migliorano i risultati, come favoriscono evoluzioni nelle persone e nel business.
Sono spesso qualità trattenute perché sottovalutate, in un mondo del lavoro focalizzato sulle competenze tecniche, quelle definite dure o maschili. Fondamentali per sostenere l’ultimo miglio dell’innovazione, quello che ci accompagna visibilmente al risultato.
Il fatto è che per rendere disponibili le competenze tecniche servono condizioni favorevoli. E le qualità umane (morbide, femminili) sono proprio la leva principale, una pre-condizione dell’innovazione.
La ricerca Antigone2021, assieme all’attività di divulgazione e ai percorsi di coaching e consulenza, nasce proprio per accompagnare le donne e i sistemi di cui fanno parte a riconoscere queste qualità e metterle in azione, integrarle come strumenti di una nuova leadership e una nuova cultura d’impresa.
Silvia Zanella, nel suo libro “Il futuro del lavoro è femmina”, ne parla con chiarezza, evidenzia come i cambi di paradigma in atto sono tutti in direzione femminile. Una direzione più aperta, inclusiva e sostenibile.
Uno su tutti è il passaggio da competizione a cooperazione, da io a noi, su cui anche l’imprenditore Daniele Lago, tra i molti, porta spesso l’attenzione. “L’unica competizione possibile sarà la cooperazione” è una delle sue dichiarazioni. E gli ultimi due anni ci hanno dato prova di quanto è vero.
La chiave di volta è il riconoscimento delle qualità femminili.
Un percorso che parte dalle donne, senza lasciare fuori gli uomini.
Per riuscire a mettere in campo le qualità del femminile è necessario conoscerle e allenarle, sperimentarle e verificarne gli impatti, costruire confidenza e sicurezza rispetto alla loro efficacia.
Iniziamo con il raccontarvi come sono percepite oggi.
Per farlo abbiamo scelto tre personaggi simbolo, suggeriti delle risposte al questionario in cui abbiamo chiesto alle donne quali sono le qualità della leadership femminile e con quale frequenza le utilizzano.
. Regine
Sono qualità che le donne si riconoscono appieno e utilizzano abitualmente al lavoro, siedono sul trono.
Tra queste spicca l’etica, intesa come responsabilità verso di sé e verso gli altri, considerata importante strumento di leadership, faro per illuminare la visione e le scelte quotidiane.
. Cenerentole
Sono attitudini che le donne utilizzano molto, pur non considerandole tra le principali skills professionali, come se avessero meno dignità di leadership.
La gentilezza è forse la più emblematica, percepita come forma di buona educazione e non come potente strumento di valorizzazione del talento, quale è. Nonostante il gran parlare di leadership gentile e new leadership, sembra rimane prevalente un’idea di leadership dura.
. Belle addormentate
Sono caratteristiche che le donne ritengono di possedere eppure non riescono a mettere in campo al lavoro. Un esempio è l’intuizione, fondamentale per sostenere percorsi di innovazione, eppure spenta nel quotidiano da una forte diffidenza: nella gran parte degli ambienti professionali viene contrapposta all’analisi invece che diventare complementare.
Due su tre sono protagoniste ancora confinate in seconda fila. Hanno bisogno di essere riconosciute, per maturare e poter esprimere il loro potenziale.
La seconda indicazione chiara che esce dalla ricerca è un punto cieco dell’innovazione.
Per l’80% delle imprese intervistate, l’innovazione è un tema centrale. Il focus è sul processo (70%), a seguire prodotto e sostenibilità, in fondo alla lista degli ambiti di innovazione ci sono il modello di business e le persone.
Questa scarsa attenzione all’evoluzione delle persone è, dal nostro punto di vista, una zona d’ombra. Ci occupiamo poco della crescita umana, oltre che tecnica, delle persone che hanno il compito di far crescere l’impresa, l’organizzazione, il lavoro.
Apertura mentale, fiducia, disponibilità all’altro, confidenza con l’incertezza, il rischio e l’errore sono abilità fondamentali per innovare, che hanno bisogno di essere coltivate.
Senza la pretesa di avere in tasca ricette infallibili e universali, crediamo che il valore della ricerca sia quello di portare attenzione a temi trascurati e oggi molto significativi, aiutare a vederli per poterli maneggiare con più consapevolezza e efficacia.
Per approfondire il progetto
Antigone _femminile e innovazione
Clicca qui per visitare la pagina Antigone
Conoscere meglio il potenziale femminile aiuta le donne a coltivare uno stile di leadership più autentico, capace di uscire dagli schemi tradizionali senza forzature.
Per le imprese e le organizzazioni significa rendere disponibile una risorsa finora trascurata, che allena naturalmente all’innovazione.
La prima fase di ricerca si è concentrata sulle imprese di famgilia, un ambiente dove le donne giocano da sempre un ruolo importante.
E’ attiva una survey dedicata a professioniste, freelance e piccole imprese.
Il desiderio è esplorare altri ambienti per fare di questa prima indagine un osservatorio permanente sulla connessione tra femminile e innovazione.